Ermenegildo Zegna hackerato, ma non è stato chiesto alcun riscatto

Il nuovo volto oscuro dell’hacking
Hacker: termine che risale alla fine degli anni ’50 ed indica una persona dedicata ad attività goliardiche che possono affacciarsi a diverse tipologie di settori. Oggi più che mai questo termini provoca paura soprattutto per gli utenti digitali della nuova era.
Molti sono i governi nel mondo che hanno deciso di creare nuove agenzie per la sicurezza nazionale prettamente online. Gli attacchi di questi malviventi si fanno sempre più atroci e sofisticati, spesso rovinando aziende e privati in pochi minuti.

Ad oggi ci sono vari tipi di attacchi che permettono in diversi modi di ottenere informazioni o denaro dai malcapitati:
- Malware: programmi fantasmi installati per rendere il computer molto vulnerabili a futuri attacchi.
- Ransomware: blocca temporaneamente le funzionalità del computer al fine di richiedere un riscatto.
- Adware: pubblicità che indirizzano a siti esterni dannosi per i nostri elaboratori.
- Phishing: finti siti istituzionali o bancari volti a sottrarci credenziali o dati sensibili.
- Data Breach: rendere pubbliche informazioni o password personali.
- Sniffing: inserirsi in una rete locale o Wi-Fi allo scopo di rubare pacchetti dati.
Business: in che modo le aziende sono a rischio?
Vi immaginate di essere chiamati o videochiamati dal proprio datore di lavoro che vi chiedere immediatamente di effettuare un bonifico o una transazione verso un conto o un azienda mai sentita prima? Sicuramente non vi fareste due domande, perché ve lo ha chiesto il boss e non posso contraddirlo. Ma cosa pensereste se in seguito scopriste che era tutta una truffa?
Deep Fake
Quello che vi stiamo per raccontare potrebbe sembrare surreale ma è quello che è successo a una grossa multinazionale tedesca:
“Un altro mega direttore ha ricevuto tuttavia una telefonata curiosa. Dall’altra parte c’era la voce del suo capo, un direttore ancora più galattico, che dirigeva la società madre tedesca e, con affabile accento teutonico, gli ordinava di fare un bonifico: 220mila euro sul conto di un fornitore ungherese. Il direttore subordinato – che poi era il ceo di un gigante dell’energia britannico – ubbidì. A sera, un’altra chiamata e di nuovo la voce del dirigente tedesco, che gli chiede un secondo bonifico. Questa volta, però, appare un numero di telefono austriaco. Il ceo inglese si insospettisce e blocca il trasferimento. In seguito si accorge, assieme alle autorità, che il denaro del primo bonifico è stato reindirizzato in Messico, e via via in altri paesi. Impossibile tenerne traccia.” [fonte Forbes]

Tutto può succedere in un mondo ormai digitale – tutti hanno a disposizione anche un singolo vocale o intervista del direttore di turno che può facilmente essere duplicato o utilizzato come filtro della voce. Inoltre lo sviluppo dei pagamenti non tracciati, a seguito del trend criptovalute, ha permesso a molti cyber criminali di facilitare il loro ‘lavoro’ e poter facilmente scomparire in pochi minuti senza lasciare nessuna traccia.
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[…] ransomware e l’estorsione informatica continuano la loro crescita esponenziale e aggrediscono ancora […]
[…] crea l’exploit con l’obiettivo di sfruttare la vulnerabilità. L’exploit zero-Day è un software […]