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La storia dietro il successo dello spot Chrysler 200
La comunicazione in ambito aziendale è fondamentale, linfa vitale per comunicare quello che rappresenti e quello che produci, può determinare il successo o meno di un nuovo prodotto o servizio. Questo concetto è stato appreso fortemente da grosse aziende e da manager talentuosi che hanno capito il vero potere della comunicazione e che spesso hanno usato “quest’arma” per ribaltare le sorti della propria azienda.
Sergio Marchionne, manager di diverse multinazionali tra cui SGS e FCA, aveva intuito fin da subito che la comunicazione era fondamentale, ma soprattutto aveva intuito che la comunicazione doveva essere creata e distribuita a grandi fette di pubblico, senza distinzione.

La rinascita della Chrysler e di Detroit
Chrysler, storica casa automobilistica americana, stava quasi per fallire, se non fosse per un accordo con la stessa Fiat che grazie al suo talentuoso management salvò, non facilmente, la situazione e la riposizionò ai vertici dell’industria dell’auto. In particolare Sergio Marchionne, ceo della Fiat e di Chrysler, affidò a Olivier François, la realizzazione di uno spot per la rinascita della casa automobilistica americana da lanciare durante la finale Super Bowl del 2011. Questo fu il risultato.
Imported from Detroit.
Lo spot si ispirava alla comunicazione fresca e apocalittica di Apple, che qualche anno prima aveva lanciato il Macintosh, ottenendo un successo mondiale. I principali punti di forza dello spot furono due: appartenenza e rivalsa di un quartiere degradato come quello di Detroit e la presenza nello spot del rapper Eminem e delle sue parole: “Questa è la città dei motori, questo è quello che facciamo.”
Il successo fu immediato: 18 milioni di visualizzazioni su Youtube, cinque premi al Festival della creatività di Cannes, un Emmy Award ma, soprattutto, uno spot che segna un’epoca, che cambia il modo in cui il mondo guarda Chrysler e Detroit.